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La raccolta delle olive in Valle del Belice

Metodo di produzione

La raccolta viene effettuata a mano tramite “brucatura”, generalmente tra ottobre e novembre. In questa fase è vietato l’impiego di cascolanti, cioè di sostanze che accelerano la maturazione del frutto. Il trasporto avviene in cassette a rete o graticci dove i frutti vengono disposti in strati non superiori ai 20 cm. Le fasi di lavorazione vengono avviate entro e non oltre 24 ore dalla raccolta. Sono previsti tre diversi sistemi di lavorazione per le olive verdi e due per le olive nere. Le olive verdi subiscono un processo di trasformazione o con “Sistema Sivigliano” (immersione in idrossido di sodio, lavaggi e fermentazione lattica), o con l’utilizzo di cangianti naturali (“al naturale”, si usa unicamente la salamoia) oppure attraverso il metodo Castelvetranese (immersione in soluzione sodica, aggiunta di sale macinato e lavaggio). Le olive deamarizzate mediante i primi due metodi possono essere in seguito trasformate nelle tipologie: Intera in Salamoia, Schiacciata, Denocciolata in Salamoia, Affettata, Incisa e Condita. Le olive nere, invece, possono essere trattate con o senza mezzo alcalino. Per le olive nere trattate senza mezzo alcalino è possibile, mediante ulteriore elaborazione, dare luogo alle seguenti tipologie: in Salamoia al Naturale, in Salamoia all’Aceto, Disidratate al sale secco o Infornate. Nel caso si effettui la lavorazione con mezzo alcalino è consentito l’utilizzo del “Sistema Californiano” o quello al sale secco.
Aspetto e sapore

La Nocellara del Belice DOP è caratterizzata dalla pezzatura grande, ogni frutto pesa 5-7 g. Ha forma arrotondata ed è verde o nera. Quella di tipo verde, quando giunge a maturazione, diventa di colore rosso vinoso. La polpa è consistente e croccante, il gusto leggermente amarognolo.
Storia

L’olivicoltura della Valle del Belice ha una lunghissima tradizione, specie per le olive da mensa. Questa coltura è riuscita infatti ad affermarsi quasi spontaneamente sia per le idonee caratteristiche ambientali sia per i requisiti merceologici pregevoli dell’unica cultivar rappresentata in maniera così preponderante. I primi documenti che descrivono la presenza delle olive nel territorio della Valle del Belice risalgono addirittura ai tempi della colonia greca di Selinunte, nel VII secolo a.C. Dal XIX secolo la varietà Nocellara del Belice si è imposta come oliva utilizzabile sia da mensa che da olio.
Gastronomia

La Nocellara del Belice DOP si conserva in luoghi freschi e asciutti, al riparo da fonti di calore o luce diretta. Si consuma al naturale come gustoso aperitivo, è ottima anche abbinata a formaggi, salumi e verdure sotto olio della tradizione locale. Può essere anche utilizzata come ingrediente per insaporire piatti tipici siciliani, su tutti la famosa “caponata”.
Commercializzazione

Il prodotto è immesso in commercio nella tipologia Nocellara del Belice DOP. In particolare, le olive verdi sono vendute Intere (con nocciolo) in Salamoia mentre Denocciolate in Salamoia, Schiacciate, Affettate, Incise o Condite con olio, aglio, peperoncino e origano. Le olive nere, invece, sono attualmente immesse in commercio nella sola tipologia in Salamoia al Naturale. È generalmente confezionata in contenitori di vetro o banda stagnata, in sacchetti di materiale plastico tipo pellicola termosaldante e in contenitori di plastica o terracotta.
Nota distintiva

I suoli rossi o bruni e il clima spiccatamente mediterraneo creano condizioni microambientali che influiscono sulle caratteristiche di tipicità della Nocellara del Belice DOP, quali le dimensioni e il gusto particolare.

 


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